Statua della Madonna delle Mizilie |
MARIA SANTISSIMA DELLE MILIZIE
"La Madonna a cavallo"
PATRONA DELLA CITTÀ DI SCICLI"
Nel 1736 la Sacra Congregazione dei Riti decise che la festa di Maria Santissima delle Milizie, un tempo festa mobile, dovesse essere celebrata il Sabato prima della Domenica di Passione. Secondo una diffusa tradizione, riscontrata da diversi autori di opere storiche e religiose, quindici giorni prima della Pasqua del 1091 si sarebbe svolto, sulla marina di Scicli, uno scontro tra Ruggero il Normanno e l'Emiro Belcàne, miracolosamente risolto in favore dei Cristiani per l'intervento della Vergine. L'episodio, ovviamente, non è confermato, nè trova riscontro con quanto si sa di quel periodo. Belcàne non è personaggio riconoscibile: la data dell'avvenimento esclude l'identificazione di Belcàne con Belcho o Belcamuer (Ibn al-Hawwas), in quanto quest'ultimo morì in combattimento nel 1064. il nome Belcàne potrebbe essere accostato a quello di Benavet (forse un Ibn'Abbad), ultimo campione della resistenza musulmana. L'interpretazione che la tradizione ci ha dato di questo episodio richiama piuttosto alla mente azioni piratesche ed assalti barbareschi, verificatisi con molta frequenza nel secolo XVI. La festa, annessa a una fiera importante, ha avuto una tradizione ininterrotta. Nel 1933, a cura di Giuseppe Pacetto Vanasia, venne redatto un "copione"in lingua sotto forma di "sacra rappresentazione", che venne poi ristampato nel 1950 e che attualmente si rappresenta.
MEMORIA
Trovata nell'archivio del Castello Triquestre
di Scicli
"Anno Domini nostri Jusu Cripti MXCI tempora quadragesime vinni in la marina di li Michenchi ora dicta Donnalucata lu barbaru Ammiru Belicani Saraxino cum un maniu exercitu per dixtruiri omni quilli fidili Kriptani et la nostra yxula et lu barbaru cani nun chi riuxiu chi lu populo di Xicli si moxy tuctu et si armau et accursi per costringherlo et farilo fughire a quillo barbaro infidili ma videndo lo numiro di infidili grandi assai se prestraro cum la fachia per terra e prigando nostro Seniuri Jesu Cripto et Maria Vergine de la pietati che chiamaru per darichi fortia et corajo per dischiachare li barbari saraxini et illo et statim videro in lo Chelo una nugola che isprindea ut solis cum dintra la Vergina Maria cum brandus in dextera et chi rintronava a lu sou populo eu adsum ecce me Civitas dilecta protegam te dextera mea xi levaro di terra di un subito et videro lo exerxitu di li Normandi ut velociter aquile per ajutarli et uniti tucti si moxiro ut ulminem supra quilli infidili et li dixtructiru et fu tali la confugione et lo spavento che si uchisero ipsi stipsi ut more cane idrofobis durau la punia quasi per un jorno et di poi li xanti xakerdoti cantaru Tedeum laudanus et lo Magnificant accompaniati de lo exerxito et di lo populo et la nocti tucti li Normandi et tucto lo populo si rixtaro in lo dictu locu per prigari et ringratiari a Dio et Maria Vergine chi li salivau de lo ecchidio di li infidili la matina si aritruau lu campo cum immenso numero di morti et li barchi di li infidili tucti fuguti et de poi si ringratiau lu grandi Diu et Maria Vergine et si chiamau di li pij Santi xaxerdoti Sancta Maria Militum prosciclensibus et si stabileu farichi la fexta omni anno in lo jorno Sabato prechedente a la domenica di paxioni jorno sollenni di la punia et cusì fu liberata la nostra Terra per sempre amen".
Decreto della Sacra Congregazione dei Riti per la recita dell'Ufficio e della Messa, come sotto, nel Sabato prima della Domenica di Passione di qualsivoglia anno da parte del Clero della Città di Scicli in memoria della Santissima Vergine denominata della Milizia o delle Milizie, volgarmente delli milici, dato a Roma il giorno 10 marzo 1736, presentato ed eseguito a Palermo il giorno 5 Marzo 1737, a Siracusa il 18 Dicembre 1737 e a Scicli il 30 dello stesso mese e anno. (La Chiesa) Siracusana Essendo stato esposto da parte del Capitolo e del Clero della Città di Scicli della Diocesi di Siracusa che ogni anno il Sabato prima della Domenica di Passione si celebra con solenne magneficenza e devozione di popolo la festa di Santa Maria Militum volgarmente delle Milizie, nella Chiesa distante tre miglia dalle mura della Città, in ricordo, come si tramanda, dell'insigne miracolo avvenuto nell'anno 1091. Poichè, mentre i Saraceni invadevano la Sicilia, gli abitanti della predetta Città offerti alla Beatissima Vergine digiuno e preghiere, videro una Donna molto maestosa nell'aspetto, che cavalcava un bianco cavallo, con la mano armata di una spada e subito dopo furono liberati, perciò fu chiesto molto umilmente alla Sacra Congregazione dei Riti il permesso di recitare l'Ufficio e rispettivamente di celebrare la Messa della Beata Maria Vergine come per la Madonna delle Nevi nel Sabato prima della Domenica di Passione e, la medesima Congregazione (previa tuttavia l'approvazione del sopra detto miracolo) benevolmente permise e concesse che potesse in avvenire essendo recitato dal Clero della predetta Città il richiesto Ufficio con le lezioni del secondo Notturno da trarsi dal discorso di San Berrnardo Abbate, che si trovano nel Breviario nel giorno ottavo dell'Assunzione e che potesse essere celebrata la Messa.
Addì 10 Marzo 1736 A.F.Zondari P.Prefetto
Convento delle Milizie |
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